COMUNICATO STAMPA N.71

Ancora un nuovo progetto di Rigenerazione Urbana presso la ex Pro-Infantia: Europa Verde Terracina presenta una nuova istanza di accesso agli atti e prepara una interrogazione al Consiglio regionale relativamente al nuovo progetto presentato, nei mesi scorsi, sull’area della ex Pro Infantia, attualmente sottoposta a sequestro, dalla stessa società già coinvolta nel processo per lottizzazione abusiva la cui prima udienza è fissata il 21 aprile prossimo.

#svoltaverdeperterracina

Europa Verde Terracina già autore, a dicembre del 2020, di un accesso agli atti e di un esposto a tutti gli enti coinvolti nell’iter autorizzativo relativo per il rilascio del permesso di costruire relativo all’area della ex Pro Infantia, ha presentato una nuova istanza di richiesta di accesso agli atti al Comune di Terracina, a seguito della notizia di un nuovo progetto presentato nei mesi scorsi relativamente all’area in oggetto sottoposta a sequestro preventivo dal 31 dicembre 2020 e oggetto di un processo penale per ipotesi di lottizzazione abusiva. Abbiamo appreso infatti, qualche giorno fa, dal verbale della Commissione Locale Paesaggio, pubblicato sull’albo pretorio on line del Comune di Terracina, relativo alla seduta del 24.3.2022, dell’esistenza di una nuova istanza con prot. n.67082/I del 7/10/2021 con la quale la Società proponente, già coinvolta nel processo in corso, ha presentato una nuova proposta progettuale ai sensi dell’art. 4 della Legge Regionale n. 7/2017 (cd. “Rigenerazione Urbana”), finalizzata al rilascio di un nuovo Permesso di Costruire per la realizzazione di un complesso residenziale mediante un intervento di demolizione, ricostruzione e cambio di destinazione d’uso dell’esistente compendio immobiliare sito in Viale Circe nn. 92/94 (ex Pro Infantia).

Riteniamo davvero anomalo e preoccupante che la stessa Società, i cui vertici sono attualmente sotto processo per l’ipotesi di reato di lottizzazione abusiva, sottoponga un nuovo progetto al Comune per la stessa area posta sotto sequestro ormai da più di un anno, area che, nel caso di accertamento del reato e conseguente condanna, potrebbe perfino essere confiscata. E riteniamo altrettanto anomalo e preoccupante che il Comune di Terracina invece di respingere al mittente l’istanza, che risale addirittura allo scorso ottobre, l’accetti invece senza battere ciglio e la sottoponga all’iter autorizzativo consueto, iter peraltro sotto la responsabilità di un dirigente comunale che risulta tra i rinviati a giudizio per lo stesso processo. Inoltre nel verbale della seduta del 24 marzo 2022 della Commissione Locale Paesaggio si esprime non un diniego ma un semplice parere di rinvio “al fine di acquisire nuova progettazione corretta poiché le tavole progettuali riportano evidenti errori  di graficizzazione, etc.”, eccependo quindi non sulla opportunità della istanza ma su questioni meramente tecniche.

Ecco, quanto sta accadendo, unito al fatto che il Comune di Terracina, pur essendo individuato come parte offesa, non si è ancora proposto come costituenda parte civile nel processo, a differenza di Legambiente nazionale, Legambiente Terracina e Associazione Caponnetto (ma aspettiamo prima di trarre conclusioni la prossima udienza del 21 aprile!) non ci fa ben sperare e ci conferma nella necessità di evidenziare, ancora una volta, in modo netto e chiaro le nostre posizioni che sono quelle di ritornare ad un uso sociale del bene e di cancellare una volta per tutte la variante urbanistica che priva i cittadini di una fetta di verde pubblico pregiato posto sul lungomare di Terracina e la regala per pochi spiccioli al privato.

Inoltre rileviamo che la Regione Lazio è anch’essa troppo silente ed inerte visto che finora non si è proposta come costituenda parte civile nel processo della ex Pro Infantia, pur essendo anch’essa individuata come parte offesa, (ma anche per questo aspettiamo fiduciosi la prossima udienza del processo il 21 aprile!!) e anche perché non prende, nonostante sollecitata in una audizione specifica da Legambiente e da una specifica interrogazione di Europa Verde più di un anno fa, nessuna posizione sulle delibere con le quali il Comune di Terracina, negli anni scorsi, ha recepito la legge regionale n.7/2017 “Rigenerazione Urbana” che stanno contribuendo a devastare un territorio già martoriato da anni di speculazione edilizia e di abusivismo, consentendo decine e decine di interventi di demolizione e ricostruzione anche in aree di pregio come il lungomare e la costa.

Inoltre, anche alla luce delle molteplici vicende giudiziarie che stanno interessando il Comune di Terracina, che hanno coinvolto su diverse ipotesi di reato esponenti di spicco dell’amministrazione, invitiamo il nuovo assessore all’urbanistica ad agire con decisione in tal senso dando una svolta nuova e diversa alla interpretazione distorta che fino ad oggi si è fatta nella nostra città della legge regionale 7/2017 sulla Rigenerazione Urbana, con una attenta verifica sulla applicazione locale di tale legge e sulla sua conformità (definizione degli ambiti di applicazione degli interventi e monetizzazione degli standard urbanistici). Chiediamo infatti da mesi che si proceda, come previsto dalla legge, ad una precisa definizione degli ambiti di applicazione degli interventi di demolizione e ricostruzione e cambio di destinazione d’uso che non possono essere applicati indistintamente (come avviene oggi) a tutto il territorio comunale, così come rilevato anche nella ordinanza del Tribunale del Riesame che ha confermato il sequestro, e all’annullamento dell’imbarazzante regolamento sulle monetizzazioni degli standard urbanistici che, oggi, permette, a fronte di cifre irrisorie, l’alienazione (senza limiti di superficie) di importanti aree (standard urbanistici) destinate per legge a verde, parcheggi e servizi e quindi riservate all’utilizzo dei cittadini che risiedono nelle stesse aree.

Così come vogliamo ricordare il famoso Ordine del Giorno, approvato a maggioranza, votato anche dall’opposizione  in Consiglio Regionale in sede di approvazione del nuovo PTPR lo scorso aprile, il quale, riconoscendo che l’immobile della ex Pro Infantia costituisce un’effettiva testimonianza dell’identità e della memoria storica del Comune di Terracina e dei suoi cittadini, “impegnava il Presidente della Regione Zingaretti, l’assessore alle Politiche abitative e urbanistica Valeriani e tutta la Giunta regionale ad avviare le azioni di loro competenza al fine di coadiuvare e portare a definizione il riconoscimento di notevole interesse pubblico come bene culturale paesaggistico tutelato l’immobile sito in Terracina presso l’ex colonia Pro Infantia”. Nei prossimi giorni il Consigliere Regionale di Europa Verde Marco Cacciatore, il quale sta già lavorando sul tema ed è co-firmatario dell’Ordine del Giorno, presenterà una nuova interrogazione al Consiglio Regionale del Lazio evidenziando tutte le criticità attuali anche alla luce del nuovo progetto presentato, sia sul fronte urbanistico che sul fronte culturale e paesaggistico, per evitare una nuova colata di cemento costiero e la perdita di un bene di grande valore sociale a Terracina.